Le donne e lo sport..parliamo di Triathlon con Eleonora Bado,
La mia compagna di squadra che ha fatto IL CAMPIONATO MONDIALE IRONMAN 70.3 A NIZZA 2019!!!!
Brividi solo all’idea…la stessa estate per curiosità, e per respirare l’aria di mondiale, ho provato anch’io il percorso bici.
Devo ammettere che vedere le freccine IM fresche di vernice sull’asfalto è stato già emozionante, sogniamo tutte di arrivarci prima o poi!!
Sono felice che Eleonora abbia accettato di raccontarsi, da donna “normale”, non professionista, che ha raggiunto un tale traguardo associando la vita di tutti i giorni all’allenamento e alla passione per questo splendido sport.
Visto che la strada per questo IM 70.3 World Championship è stata lunga, iniziamo con i particolari sulla preparazione scritti direttamente dalla nostra campionessa in questa prima parte della storia.
Ciao a tutti!
Sono Eleonora, 38 anni e con la grandissima passione per il Triathlon!
Lo pratico oramai da 10 anni, iniziai per caso, a Londra, dove vivevo in quel periodo e dove ho disputato la mia prima gara di duathlon, il nuoto in quel momento era ancora un incognita!
Le sensazioni della prima gara sono ancora molto ben impresse nella mia mente (e nel mio cuore!) spesso le ricordo anche prima di una evento importante, come è successo l’anno scorso, l’8 settembre 2019, quando mi trovavo nella bellissima riviera francese, a Nizza, a disputare il Mondiale di Ironman 70.3.
A questo ambìto appuntamento ci sono arrivata tramite il 1° posto all’Ironman 70.3 in Slovenia, a settembre 2018, ricordo molto bene anche quella gara perché sapevo di avere una buona posizione già scesa dalla bici, cioè alla fine della 2° frazione, ero riuscita a contare quante bici fossero ‘parcheggiate’ in zona cambio: poche, molto poche, ma soprattutto, essendo disposte e suddivise per categorie avevo capito che ero la prima della mia categoria (F35-39) e quindi la prima ad iniziare la frazione di corsa.
Sapevo che dovevo tenere la posizione per quei 21k, non potevo mollare proprio in quel momento, ero molto concentrata, me lo ricordo bene e ricordo anche gli ultimi km di quella gara, quando sembrava avessi poco distacco dalla 2°, li feci con il cuore in gola, più forte che potevo per assicurarmi quel 1° posto.
Alla fine che gioia!! Si va al Mondiale di Ironman 70.3!!!
I mesi di preparazione
L’appuntamento di Nizza rappresentava per me la gara più importante della stagione 2019, partecipare ad un evento di questa portata e con tantissime atlete da tutto il mondo, bastava già a darmi la carica e la motivazione che mi sarebbero servite ad affrontare la preparazione dei mesi successivi.
Iniziai subito a cercare le informazioni sul percorso di gara: il tracciato di nuoto (1,9km) si sarebbe svolto in mare alle 6:30/7:00 della mattina; il percorso a piedi lungo la Promenade Des Anglais, si trattava di 2 giri da 10km circa lungo il mare ma soprattutto ho iniziato a studiare bene il percorso della frazione che in questo caso sarebbe stata la più determinante, cioè la bici.
Un percorso di 92km che dalla costa saliva, saliva e saliva verso le Alpi e poi scendeva di nuovo verso il mare nelle strade strette e piene di tornanti. Non c’erano pendenze impossibili ma un percorso del genere era da preparare molto bene, in funzione anche della mezza maratona che avrei dovuto correre in successione alla bici.
Analizzato il percorso, ho affrontato subito la questione dei miei punti deboli e quelli di forza, avevo un anno per prepararmi e volevo arrivare all’appuntamento al meglio delle mie possibilità.
Dovevo lavorare molto sulla bici, sulle lunghe salite e sulle lunghe discese, un percorso abbastanza tecnico che fino a 2 mesi prima della gara mi fece stare ancora nel dubbio se farlo con la bici da crono o con la bici da corsa.
Per sciogliere i dubbi ero riuscita ad organizzare una piccola trasferta a Nizza con un’amica per provare il percorso, con l’intento così di capire con quale bici affrontare la gara, ma tornai a casa ancora con i miei dubbi…
Alla fine, datomi un tempo limite, decisi di farlo con la bici da crono semplicemente perché la sentivo più ‘mia’, nel senso che mi sentivo più in sintonia con quel mezzo e la ritenevo parte delle mie grandi esperienze.
Consapevole che la bici da crono sarebbe pesata di più in salita e sarebbe stata più difficile da gestire nelle discese/curve dei tornanti, ma oramai mi stavo abituando a pedalare in montagna e nei miei allenamenti con quella bici e sempre di più mi sentivo sicura della scelta fatta.
I mesi estivi antecedenti all’appuntamento sono trascorsi tra tabelle, allenamenti costanti settimanali di nuoto, bici e corsa.
Devo dire che la cosa che mi è pesata di più sono stati gli allenamenti di corsa, l’estate 2019 è stata un’estate veramente molto ma molto calda, io correvo la sera al tramonto, ma il caldo prosciugava le mie forze e alcune volte mi sono ritrovata ad ridurre alcune uscite.
Giorno dopo giorno sono arrivata all’inizio di settembre, ad una settimana dall’appuntamento che era previsto per sabato 8, consapevole che avevo fatto tutto quello che avrei potuto fare e con le possibilità del momento, ora mi restava che godermi lo spettacolo dell’evento, dei giorni pre-gara e nel giorno della gara stessa!”
La preparazione, le tabelle, la determinazione…lo sappiamo tutte che nessun obiettivo si raggiunge senza averlo ben focalizzato in mente e senza sacrifici e costanza.
Lo sport come metafora di vita e, nello specifico il Triathlon con le sue variabili di triplice disciplina (nuoto, bici, corsa), si rivela un utile insegnamento per superare le difficoltà e focalizzare l’obiettivo senza demordere e lasciarsi abbattere.